Abstract
Cos’è il diritto. Il diritto, un tempo , non era scritto nel comando di un principe, in un testo autoritario, ma era un ordine scritto nelle cose, nelle cose fisiche e nelle cose sociali, dove con occhi umili poteva essere letto e tradotto in regole di vita. Prima c’era il diritto, il potere politico veniva dopo. L’essenza del potere politico, infatti, consisteva nello ius dicere, nel dire il diritto. Questo era inteso come una realtà preesistente che il potere non creava, non pretendeva di creare, non sarebbe stato in grado di creare; che poteva invece soltanto dire, dichiarare . Il contenuto della lex era sostanziale e prioritario rispetto ai redattori della lex. I suoi redattori, difatti, non potevano agire a piacimento, ma dovevano attingere a quel serbatoio sottostante e preesistente che è l’ordine giuridico, cioè a quel complesso di regole razionali conformi e congeniali alla natura e, per ciò stesso, alla volontà di Dio, unico e vero creatore di diritto, unico autentico legislatore. La lex – secondo una definizione che ne dà Cicerone “est ratio summa, insita in natura, quae iubet ea quae facienda sunt, prohibetque contraria” .