Abstract
I rischi sanitari ed ambientali sono frequentemente correlati tra loro: un ambiente degradato è spesso nocivo anche per la salute umana. Quando i dati scientifici disponibili sono contradditori oppure quantitativamente scarsi può essere opportuno ricorrere ad un approccio convenzionalmente definito «principio di precauzione». Esso prevede che si esamini il problema, in particolare confrontando rischi e benefici di ogni possibile decisione (ivi compresa la scelta di non intervenire) e che si prendano misure per fronteggiare il rischio senza attendere la disponibilità di dati più esaurienti. Le decisioni basate sul principio di precauzione hanno carattere di provvisorietà e reversibilità e devono essere modificate qualora nuove conoscenze le rendano obsolete. Le decisioni che derivano dal principio di precauzione devono inoltre avere caratteri di proporzionalità rispetto a decisioni relative ad altri rischi, nonché di trasparenza. La provvisorietà e l’incertezza rendono doveroso ogni sforzo per giungere a conoscenze più complete.