Abstract
Il Parlamento tedesco (Bundestag) ha optato per un’ammissione limitata della diagnosi genetica pre-impianto (PGD), la legge corrispondente entrerà in vigore dal 1 febbraio 2014. Il problema fondamentale durante il dibattito risiedeva nel contrasto da una parte tra il desiderio della donna di avere un bambino sano, dall’altra il diritto alla vita dell’embrione. L’ultimo è passato in secondo piano rispetto al desiderio di un bambino sano e questo ha determinato numerose contraddizioni nel testo legislativo. Il dibattito ha dimostrato che lo Stato non riesce più a garantire i presupposti, che lo hanno fondato; consapevole della responsabilità davanti «a Dio e agli uomini», come afferma la Legge fondamentale tedesca. L’ammissione limitata della PGD è un tentativo di assumere una decisione bioetica senza rendere giustizia a ciò che dell’etica è il centro: l’uomo.