Abstract
“Il legame che unisce etica e formazione è, di fatto, uno spazio anzi una distanza che si dilata o si restringe, a seconda delle unità di misura che si vogliono usare” è un forte invito a trovare collegamenti, relazioni. Il professionismo formativo danneggia la formazione che è svalutata nei suoi stessi contenuti, soprattutto quando diventa occasione di nuovo business personale. Anche per i bioeticisti, che per definizione generano riflessione, crescita, valgono ancora di più le note ivi descritte e per essi dovrebbe valere l’idea che il fascino dell’apprendere è direttamente legato alla forza interiore del formare. Gli studiosi di Bioetica dovrebbero saper creare stati di desiderabilità, contesti che siano professionalmente, climaticamente ed emozionalmente attrattivi e avvincenti, cui le persone desiderino appartenere. La formazione non come nuova fonte di potere bensì come servizio che non ha la pretesa di cambiare l’altro ma di metterlo in condizione di cambiare, se e quando vorrà farlo.