Test e diagnosi differenziale: area affettiva, cognitiva, comportamentale e funzionale
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Keywords

Senescenza
Valutazione Neuropsicologica
Assessment Neuropsicologico e Psicodiagnostico
Capacità Residue.

How to Cite

De Palma, M. (2016). Test e diagnosi differenziale: area affettiva, cognitiva, comportamentale e funzionale. Studia Bioethica, 9(2). Retrieved from https://riviste.upra.org/index.php/bioethica/article/view/3448

Abstract

La valutazione Neuropsicologica nell’anziano che manifesta una funzionalità cognitiva e comportamentale deficitaria, è un iter diagnostico complesso e strutturato che, iniziale momento di una presa in carico altamente personalizzata, comporta una valutazione multi-componenziale dell’individuo considerato non solo secondo una prospettiva neuropsicologica, ma soprattutto psicodiagnostica, poiché stati emotivi e situazioni ambientali influiscono e possono compromettere notevolmente lo stato di efficienza intellettiva, realizzando un quadro clinico, talvolta intricato ed enigmatico, nel quale deficit cognitivi e comportamentali si intersecano a esiti di stati ansioso-depressivi. A testimonianza di una nuova antropologia della senescenza per la quale e grazie alla quale la vecchiaia non è sinonimo tout court di perdita e di demenza, l’iter neuropsicologico, a sua volta composto da uno specifico assessment cognitivo e psicodiagnostico, che si avvale di batterie testali validate e standardizzate, consente la definizione di un profilo clinico globale, attento sia ai deficit sia alle capacità residue. Tale profilo, il punto di partenza per l’elaborazione e attivazione di un intervento multi-disciplinare volto al potenziamento delle capacità residue, consentirà all’individuo la possibile realizzazione di un nuovo assetto esistenziale, compito richiesto dall’incedere della senescenza, caratterizzato da un nuovo stile di vita, pregno di risorse e atti creativi.
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