Abstract
Il Protrettico alla Filosofia e alla Rifondazione della Metafisica si sviluppa come un dialogo tra padre e figlio, suddiviso in quattro parti, nel quale viene affrontato il problema della crisi della metafisica nell'epoca contemporanea, dominata dalla scienza e dalla tecnica. Il padre, filosofo appassionato, difende la necessità della riflessione filosofica, sostenendo che la scienza e la tecnica, pur essendo strumenti essenziali, non possono fornire criteri per discernere il vero dal falso, il bene dal male, il giusto dall’ingiusto. Egli mostra come la filosofia sia imprescindibile per la ricerca della felicità autentica, poiché indirizza l’uomo verso la comprensione della realtà ultima e dei valori universali. Attraverso un confronto serrato tra posizioni epistemologiche e metafisiche, il dialogo si snoda tra la critica al relativismo e la necessità di fondare un sapere stabile, basato in primis sul principio di non contraddizione. La riflessione si sofferma sull'importanza della logica e del logos, come strumenti per la riscoperta della metafisica, intesa non più come un insieme di costruzioni speculative prive di fondamento, ma come la disciplina che indaga l'essere-in-quanto-essere ed i suoi principi universali. Il testo si pone come una difesa della metafisica e della filosofia in senso classico, richiamandosi alla tradizione platonico-aristotelica, ma anche integrando il dibattito contemporaneo sulle scienze, sulla logica e sull’ontologia. L’intento è di mostrare come la filosofia non sia un retaggio del passato, ma un sapere vivo e necessario per orientare la vita dell’uomo e la società verso la verità e il bene comune.