Abstract
L’interpretazione più corretta del dolore e della sofferenza è quella che vede entrambi come malattia. Sgombrato ormai il campo da ogni equivoco «doloristico», essi vanno curati come ogni patologia. Calore umano e scienza medica consentono oggi di combattere efficacemente contro il dolore cronico e di curare anche quando non si può più guarire, persino nella condizione estrema della terminalità.
Cure palliative e terapia del dolore possono oggi essere offerte a tutti coloro che soffrono e che chiedono sollievo. Il diritto a conservare la propria dignità si compie nell’utilizzo degli oppiacei come nell’assistenza in hospice.
Questo articolo svolge delle considerazioni sulle cure palliative e la terapia del dolore confermandone la piena aderenza ad una visione cristiana della vita.