Piercing e tatuaggi: il corpo riadattato
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Palabras clave

piercing
corpo
tatuaggi

Cómo citar

Bungaro, F. (2012). Piercing e tatuaggi: il corpo riadattato. Studia Bioethica, 3(3). Recuperado a partir de https://riviste.upra.org/index.php/bioethica/article/view/3241

Resumen

Nel mondo sono circa 20 milioni le persone tatuate. Gli italiani tatuati sono circa un milione e mezzo, chi porta il piercing circa un milione di persone Attualmente il tatuaggio ed il piercing sono considerati spesso un fatto estetico, un abbellimento del proprio corpo, che diventa così un luogo di scrittura sul quale è possibile scrivere la propria storia ma spesso chi si tatua o porta un piercing non accetta il proprio corpo così com’è e riadattantandolo prova a ridisegnare la propria identità. Nel piercing estremo la stimolazione dolorosa, può rappresentare una modo, forse l’ unico di sentirsi vivi e vitali. Queste tecniche possono comportare rischi sanitari anche gravi e persino mortali,quindi attenzione alla prevenzione ed al rispetto delle regole igieniche secondo le indicazioni Ministeriali. Non esiste un vero Magistero della Chiesa,anche se Costantino proibì il tatuaggio facciale dei cristiani dell’Impero Romano, perchè esso “rovinava ciò che era stato creato nell’immagine di Dio” e nella Bibbia vi sono riferimenti a queste tecniche ,allora rudimentali,ed all’ uso del proprio corpo,come ci rammenta S,Paolo (Non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo. 1 Cor. 6:19) e come c’ indica il Catechismo della Chiesa Cattolica. Guardiamo a “Colui che hanno trafitto…Zac 12,10) , che ha accettato di subire la “scarificazione “con le frustate subite sul suo corpo, ed il “piercing” sulle mani e sui piedi dei chiodi della sua Croce Gloriosa ,non per amore di sé stesso e del proprio corpo ma per l’amore che ha avuto e che continua ad avere per tutta l’ umanità
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