Seppellire i non nati: un opera di misericordia
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Parole chiave

sepoltura feti
opera di misericordia
seppellire i morti
lutto prenatale

Come citare

Masini, E. (2017). Seppellire i non nati: un opera di misericordia. Studia Bioethica, 10(1). Recuperato da https://riviste.upra.org/index.php/bioethica/article/view/2829

Abstract

La VII opera di misericordia corporale, seppellire i morti, comprende anche l’epoca prenatale. Embrioni e feti umani abortiti volontariamente o spontaneamente fin dal concepimento ci consegnano spoglia mortali che richiedono in ogni caso una scelta. Assimilarli ai rifiuti speciali, sfruttarne il potere calorifico o utilizzarli in altro modo senza neppure il consenso dei genitori non è eticamente accettabile. Optare per la sepoltura rappresenta il dovuto rispetto a ciò che ha appartenuto ad un essere umano rendendolo tale. Rappresenta il miglior modo per riconoscere il lutto dei genitori, dando la possibilità di condividerlo e meglio elaborarlo. Le indicazioni chiare del magistero e legislazioni favorevoli stanno consentendo una crescente sensibilità promossa prevalentemente da associazioni pro life e di genitori in lutto prenatale.
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