Abstract
Ogni uomo è predisposto ad accogliere l’annuncio di Cristo a motivo della comune natura umana. Tale desiderio conduce alla scoperta della propria individualità irripetibile. La conversione, come «opzione fondamentale per Dio», non nasce, dunque, dal nulla, ma è radicata nell’uomo. Nel Vangelo di Matteo, il dinamismo dell’accoglienza di Cristo da parte dell’uomo viene espresso anche mediante l’impiego del simbolo della luce. La luce rappresenta l’identità dell’uomo, «immagine» di Dio, posto tra la tenebra e il desiderio di Infinito, e simboleggia la capacità di accogliere, elaborare, ed esprimere l’esperienza di Dio. La luce esprime anche la realtà di Cristo: Principio organizzativo centrale dell’uomo. Venendo a contatto con la Luce di Cristo, la persona accede a un livello di astrazione talmente elevato che la realtà viene percepita come una soggettività con la quale entrare in relazione. Questo conduce all’amore.